La magia nera (IV parte: ECUBA E’ PEGGIO DI CONDOLEEZZA RICE??..)

E' più stronza Ecuba o Condoleezza Rice??..

Lasciatela stare, Ecuba. Lasciatela stare, non è in vena, non è quasi mai in vena di maschietti invadenti, nè di manimòrte o cose simili.

Lei è una ragazza libera, libera come l’aria stessa, e irrazionale come una tempesta, come un uragano pronto a travolgerti, se passi da quelle parti e ne sfidi la furia.

Lei avrebbe fatto forse come in tante altre occasioni, o peggio, o forse dipendeva da come si sarebbero messe le cose.

Vista col senno di poi, ormai non mi stupisce più -pensava Shirley-, ma a viverla, a esserci in quel momento, era davvero impressionante.

Come quando assisti a una rissa, a una scazzottata, e vedi le sedie che volano, e sei così stupito che non hai tempo di provare paura, non hai tempo di dire “Cazzo, è proprio come nei film”.

Gli amici di Ecuba e di Shirley??..

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Semplicemente sta accadendo, e devi scegliere -se puoi farlo- cosa fare, o al limite da che parte stare.

E poi non è proprio come nei film, anzi è molto, molto diverso.

Non è un film, quando accade, è molto più silenzioso, e molto più reale.

Ci sono sedie che volano, ma non c’è nessuno che dopo essersi preso una sediata poi si rialza e rilancia con uno sgabello.

Di solito stanno giù, quelli che si sono presi una sediata in testa.

Però non voglio confondervi, cari lettori, non era successo niente di tutto questo.

Niente risse con sedie volanti.

I tipi assatanati che ci provano con Ecuba, e talvolta anche con Shirley

No.

Ecuba aveva troppo stile per cose del genere.

Semplicemente la sensazione di trovarsi con la vecchia Ecu per una sera era più o meno quella di rimanere a metà strada tra il sogno e la realtà, perchè lei rendeva palpabili situazioni che altrimenti non ti sarebbe mai capitato di vivere, le materializzava sotto i tuoi occhi.

E solo dopo, quando ricucivi i lembi della serata, capivi che non poteva che andare così, che Ecuba non avrebbe saputo comportarsi diversamente, perchè quello era il suo stile, era il suo stesso modo di vivere, di concepire la vita e l’esistenza.

Lei non avrebbe mai forzato nessuno a fare quello che non avesse voluto.

E d’altra parte se la gente si ritrovava a fare quello che lei -con spontaneità- proponeva, era più che altro per il fatto che il suo carisma era di tal portata che ci si sentiva naturalmente predisposti ad accondiscendere a quelle che, benchè fossero solo proposte, suonavano invece come un invito sinuoso e carico di elettricità.

Ma guai a cercare di forzare lei a una qualunque cosa che non le fosse andato di fare.

Stare con lei significava poter vedere la realtà trasformarsi sotto i propri occhi, prendere forme e curvature del tutto inusuali, eccentriche, talvolta paradossali se non addirittura incredibili, letteralmente incredibili, e fantastiche.

E la cosa, a lei, riusciva per natura.

Era, per lei, il fenomeno più spontaneo del mondo, passare e lasciare segni tangibili.

Con lei non valeva il “Non ti curar di lor, ma guarda e passa”.

Era lei che passava, e di lei non potevi non accorgerti.

E il bello -la cosa più fantastica, a dir la verità- è che sembrava che a lei non importasse niente di nessuno, eppure tutti la notavano -e immediatamente- non appena entrava in un locale e si siedeva, o si appoggiava al bancone col suo sguardo languido e ti chiedeva una Guinness.

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Questo è quello che succede ai tipi che ci provano con Ecuba

O anche se usciva per andare a fumarsi una sigaretta gli sguardi erano tutti per lei, e la accompagnavano, mentre si allontanava.

E più d’uno in genere si alzava, al suo seguito, deciso a provarci con lei.

IL RACCONTO DI QUELLA SERA VISTO DALLA PROSPETTIVA DI ECUBA.

Ero lì, seduta, che mi facevo uno Spenk (lo Spenk era il nome di un cocktail superalcolico che facevano in quel locale, inventato da una barista che lavorava lì) e a un tratto mi vedo arrivare ‘sto tizio, che ci prova, e i suoi amici, lì a guardarmi a debita distanza, per non intralciare il tipo, per non disturbarlo.

Cerco di essere gentile, anche perchè non ho niente contro nessuno, mi infastidisce, semplicemente, la gente ubriaca, che quando è in tronca invade i tuoi spazi vitali, e ti alita in faccia.

Io non devo essere costretta a ritrarmi per il piacere di un ubriacone che prova un senso di potere nell’importi la propria repellenza.

Così senza dire niente ho deciso di allontanarmi, i due Spenk già bevuti cominciavano a farmi sentire i piedi pesanti, l’ebbrezza saliva, ma avevo bisogno di ritirarmi, da sola, coi miei pensieri, senza per forza dover essere incalzata da gente che non esiste.

Da gente che non esiste perchè non è capace di articolare due frasi di senso compiuto.

Che non esiste perchè non sarebbe capace di concepire un’uscita da sola, senza i propri amici sbronzi a dar loro man forte.

Non esiste se non sui binari rassicuranti che si è ritagliata.

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Certo che c'hai proprio una faccia di merda

E che comunque ai miei occhi rimane uno zero anche e proprio in forza di questa abitudine a non pensare, ad accettare passivamente le proprie abitudini e a reiterarle senza metterle in discussione.

Gente che se anche le metti mille dollari in tasca e la molli, da sola, nel centro di Dublino, non sa come fare a tornare a casa, e si esprime solo a gesti.

Cose che mi fanno persino odiare il Paese in cui sono nata, per aver partorito simili personaggi, quelli che Shopenhauer definiva “Canali di scolo”, buoni solo a mangiare e andare di corpo, ma inutili, inutili alla società.

Queste sono forse Shirley McDowall ed Ecuba che compiono un macabro rituale Wicca??..Quella sopra somiglia a Michael Jackson, però, vero??..

Che non se ne rendono nemmeno conto, e che si sentono dei fichi.

Dei rimasugli, veri e propri scarti.

Che poi sono anche quelli che (impasticcati e strafatti, ubriachi fradici) investono i vecchi per la strada o, peggio, donne con figli che attraversano sulle strisce pedonali.

Questi sono i semi malati di una società fatta di ignoranza e pressapochìsmo, di tanta, tanta ignoranza e televisione, che la diffonde, e ammorba tutto e tutti, livella le menti e ti insegna a non pensare.

Questo è il risultato, di questa società marcia e malsana.

Che nessuno si ferma più neanche per strada a leggere una targa commemorativa di un partigiano morto per salvare il proprio Paese.

Un partigiano che -forse- non poteva immaginare che un giorno gli eredi di cotanto sforzo avrebbero buttato via le proprie esistenze e sarebbero arrivati a 30, o -mioddìo- a 40 anni senza conoscere il significato di parole come “Risorgimento”, o “emancipazione”, e non avrebbero saputo indicarti su una cartina geografica il Belgio, o l’Olanda, o peggio l’Istria e la Dalmazia.

Ma neanche Gardaland, se è per questo.

Mi sento una straniera in Patria, questa non è la mia terra, questa non è la mia gente.

Questi non leggono neanche Topolino, leggono solo le amicizie su facebook, e scrivono “un’ amicizia” senza l’apostrofo, oppure “un amico” con l’apostrofo.

Io me ne devo andare da qui (pensava Ecuba ormai sbronza dopo il terzo Spenk e altre sorsate attinte di straforo dai bicchieri di amici e passanti).

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Beh, era nella gioventù Hitleriana, e si sa che i nazisti praticavano magia nera, però questo non vuol dire che anche lui lo abbia fatto. E non ci sono PapaRatzi o Fabrizi Corona che lo possano dimostrare, almeno per il momento. Non ha però un'espressione particolarmente rassicurante, e neanche tanto santifica e salvifica, qui..

Per il momento andiamocene fuori, a sederci sulla panca, e a guardare questa gente irredenta da se stessa, questa gente che non s’è trovata, e che guarda ai giorni che passano senza un vero obiettivo nella testa, senza uno scopo se non quello di scopare, bere e drogarsi per poterlo poi raccontare alle altre persone come loro.

(E mentre Ecuba se ne stava lì, fuori, e guardava il fumo di sigaretta dei tipi coi dread che parlavano tra loro probabilmente dei metodi di coltivazione della ganja, o forse del Milan che quest’anno era uscito -così male- dalla Champions, mentre guardava questo, senza reale interesse, pensava, pensava)

A un tratto mi sono chiesta -guardandomi le mani che stringevano una lattina di birra che avevo sottratto senza troppo sforzo a un tipo così fatto che camminava a stento-

A un tratto mi sono chiesta -mentre in lontananza baluginavano luci di lampioni intermittenti e si sentivano i clacson e le sirene d’ambulanza del venerdì sera-

E' forse un simulacro pagano/wicca adorato da Shirley e da Ecuba??..

A un tratto mi sono chiesta -mentre un tizio che barcollava avvicinandosi mi chiedeva se per caso stessi cagando (vista posizione da accovacciata che avevo assunto) e se non avessi (sempre per caso) una sigaretta-

A un tratto, mentre il cuore mi batteva forte, fortissimo (e le gambe avevano per un attimo iniziato a tremare) mi sono chiesta: Ma io, CHI SONO veramente??..

Ho fatto lunghi, lunghissimi sospiri, e quasi mi veniva da vomitare.

Poi, mi sono tirata un po’ su, e mi sono risistemata (ravviandoli all’indietro) i capelli, e -di nuovo- mi sono chiesta

Di nuovo mi sono chiesta -dopo averci pensato un po’ su, e aver analizzato tutti quei volti indistinti, quelle sagome sconnesse e prive di significato, scevre di una qualsiasi armonia, o bellezza.

Tenersi un teschio sulla scrivania può servire a ricordarci che dobbiamo morire, proprio come nel periodo del Romanticismo.

Dopo aver ascoltato tutte quelle parole, e quelle risatine, e quei “Dio bo’, quei Dio ca’, vecchio, ascolta qua!!!”

Dopo, dopo aver ascoltato, e osservato, e sentito il mio cuore battermi in petto.

Finalmente mi sono chiesta:”E voi, voi CHI CAZZO SIETE??

CHI CAZZO SIETE, VOI??..

La Terza Parte si conclude qui, ma non perdetevi la Quarta parte del racconto, in onda prossimamente (più o meno una volta a settimana, ma anche un po’ più spesso) sulle pagine di ciakmovie.com!!!!

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Ciao a tutti, e tenete sempre bene a mente (mentre aspettate ansiosi la V parte del racconto breve e anche -magari- qualche post inerente al mondo del cinema) che:

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superbravo80

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2 risposte a La magia nera (IV parte: ECUBA E’ PEGGIO DI CONDOLEEZZA RICE??..)

  1. luka ha detto:

    è un pò ke aspetto il seguito
    ma qndo ci sarà il prox post su ecuba?!?!??!?!?!!??!

    • superbravo80 ha detto:

      In realtà mi ero rotto i coglioni di ‘sto racconto breve, se però metti insieme (oltre a te) 10 mi piace sulla nostra mitica pagina facebook (ciakmovie.com) potrei risolvermi a scrivere il V episodio del mitico racconto breve (ma neanche tanto) a puntate “La Magia Nera”..

      Che in effetti ha sempre avuto anche un discreto riscontro di pubblico..
      Certo che, ragazzi, è bastato scrivere un capitolo e mezzo su Ecuba e già tutti si erano dimenticati di Shirley McDowall, poverina, che in teoria era la protagonista.. =(

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