Quando, nel 2007, si fece conoscere al mondo con ‘The Orphanage’, sembrava che Juan Antonio Bayona fosse il nuovo grande nome dell’horror, erede designato di Guillermo del Toro.

Ma, per il suo prossimo lavoro, il trentacinquenne spagnolo ha lasciato perdere le cose che strisciano nel buio.

Con ‘The Impossible’, infatti, ci racconta la storia dello tzunami del 26 dicembre 2004 che ha ucciso oltre 230.000 persone in 14 paesi. Un film che parla di orrori ma non è un horror, anche se Bayona suggerisce alcune somiglianze.

“E’ un film che spiega come si gestisce il dolore, come si supera la morte, che cos’è la famiglia”.

Lo tzunami è un argomento ancora pesante emotivamente, e, per parlarne, Bayona ha ristretto il suo punto di vista. ‘The impossible’ si concentra su una famiglia in vacanza (Ewan McGregor, Naomi Watts e tre ragazzi capeggiati da Tom Holland), che si ritrova divisa dallo tzunami-un muro d’acqua sporca lontano dagli stereotipi cui siamo abituati- che travolge il loro albergo in Thailandia.

Mentre Watts e Holland lottano per sopravvivere, McGregor e gli altri figli devono cercarli fra le macerie e i cadaveri lasciati dall’onda.

“Ecco perchè abbiamo scelto The Impossible come titolo”, spiega Bayona, che ha basato il film sulla storia vera di una famiglia spagnola.

“Quando cominci a leggere di tzunami e altri disastri, ‘impossible’ è una parola che si ripete spesso. Quando ho saputo di questa storia ho detto:’Ma è successo davvero?’ “.

Impossible è anche l’aggettivo giusto per descriver le riprese che si sono divise tra la vasca d’acqua più grande della Spagna e riprese in Thailandia, negli ospedali e negli alberghi colpiti dal disastro che sono stati riportati alla distruzione di quei giorni.

“L’ospedale ci ha ringraziato per il film”, racconta Bayona. “Era il momento giusto per farlo. Siamo stati molto vicini ai sopravvissuti e sono stati tutti grati di quello che hanno visto del film. Era una storia che andava raccontata”.

The Impossible uscirà nelle sale nel 2013.