50 anni fa il cinema era cult: 1962, che classe!!

Un anno straordinario, non solo al cinema, quel 1962 che ora è diventato anche il feticcio di tanti film e serie tv in preda a crisi di nostalgia, da ‘The Help’ a ‘Mad Man’, da ‘A Single Man’ a ‘An Education’.

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In Italia si fa pubblicità all’Idrolitina, ai Pavesini, con “Olà tutto lo sporco se ne va” e Pagot firma il primo spot cartoon per le cucine Snaidero.

Il boom economico è al suo apice, lo spread non si sa che cos’è e il 1962 segna il picco dell’aumento del Pil, oltre l’8,5%. Un anno di miracolo, dove tutto sembra possibile con 50.000 lire di stipendio medio.

Per il cinema, poi, è un momento d’oro: 10.400 sale di prima, seconda e terza visione, sempre affollatissime (per la prima il biglietto costa attorno alle 450 lire).

Al Cinema Manzoni di Milano si vede in Cinerama ‘La conquista del West’, campionissimo d’incassi quell’anno, dopo ‘Il giorno più lungo’ e subito prima di ‘Gli ammutinati del Bounty’ e ‘Il sorpasso’ di Dino Risi.

Sophia Loren vince l’oscar per ‘La Ciociara’.

A Cannes concorrono ‘L’eclisse’, Premio speciale della giuria, e ‘Divorzio all’Italiana’, premio per la miglior commedia.

Il vento di novità soffia un po’ dappertutto, Francia, Inghilterra, Brasile e Giappone.

Prendiamo i registi d’Oltralpe, molti provenienti dalla critica, che ci dimostrano quant’è redditizio combinare passione, lucidità, disubbidienza e voglia d’utopia. Truffaut ci racconta un tenero audace triangolo amoroso; un film dedicato alla ricerca dell’assoluto (Jules e Jim) che rende immortale il volto moderno per eccellenza, quello di Jeanne Moreau.

In sala si fuma ancora perchè, si dice, “il fumo è certo nocivo, ma non è detto che provochi il cancro”: va bene il dubbio, ma non troppo, è tempo di godersela, specialmente con Celentano che sbaraglia le hit parade con ‘Pregherò’.

Il 1962 del miracolo economico è anche l’anno del twist, del Concilio Vaticano II, una vera rivoluzione per la Chiesa, della morte in volo di Enrico Mattei, dell’indipendenza dell’Algeria, della crisi missilistica di Cuba che contrappone pericolosamente Urss e USA e della morte di Marilyn Monroe, segno eclatante dell’esaurirsi del sogno degli Studios.

Sempre nel 1962, Robert Allen Zimmermam diventa ufficialmente Bob Dylan, Paul McCartney si unisce ai Beatles, prendono vita i Rolling Stones e in Italia nascono l’Equipe84 e Diabolik.

Insomma, si balla e si ride nei favolosi Sixties, mentre affiorano i primi scandali per corruzione e gli anni di piombo sono ancora lontani.

Nel 1962 la tv (8 milioni di abbonati) è in bianco e nero, trasmette su due canali, ma c’è il primo collegamento via satellite con gli USA (dove nel frattempo appare la tv color).

Gli italiani impazzivano per gli sceneggiati, ‘Carosello’, ‘Studio Uno’ e ‘Canzonissima’, trasmissione che, proprio quell’anno, Dario Fo e Franca Rame abbandonano con clamore per le troppe pressioni e censure.

Qui sopra, una fotografia di Anna Magnani sul set di ‘Mamma Roma’, di Pier Paolo Pasolini. Citazioni alte come ‘Il Cristo Deposto’ del Mantegna e musiche barocche a contrasto con i volti sottoproletari dei protagonisti, i luoghi degradati del racconto e la fisionomia drammatica di questa meravigliosa ed indimenticabile interprete.

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Un’altra Italia, rispetto a quella de ‘Il Sorpasso’.

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