Già stando alle dichiarazioni di Arnold Schwarzenegger e James Cameron (al tempo giovanissimo e al suo secondo lungometraggio) , il progetto Terminator non nacque con i più rosei auspici.

Molte produzioni, prima dell’ “ok” della Orion, non accettarono la sceneggiatura.
Anche portare a termine le riprese non fu una passeggiata: i due ammisero che, durante le ultime scene girate, furono abbandonati a se stessi e si narra la leggenda di un Arnold cameramen, per alcuni minuti.
Terminator fu concepito un po’ come la sua stessa indole: contro tutto e tutti.. fino al raggiungimento del suo obiettivo.
L’ex governatore della California, in tempi di stesura, fu scritturato come l’eroe buono della storia mentre nei panni del T-800 era previsto Lance Henriksen, colui che poi interpretò il Detective Vukovich.
Questa scelta iniziale era giustificata dall’idea che il cattivo doveva essere un personaggio che non si notasse.
In teoria, una delle sue caratteristiche era quella di muoversi fra la folla, indisturbato.
In teoria.
Perchè, in pratica, quando Schwarzenegger lesse il copione disse poche e semplici parole: “io devo essere Terminator”.
Un paio di telefonate all’agente, una chiaccherata col regista e il (nuovo) gioco è fatto.
Il profilo del personaggio cambia e, avendo un attore circa alto 2 metri e pesante 100 chili, diventa una vera e propria macchina.
Incute timore visivamente, è indifferente a ciò che gli sta intorno, è forte e vive per un unico scopo: uccidere Sarah Connor.
Scegliere l’attrice per il ruolo della ragazza che sarebbe diventata madre di John Connor, fu un’altra impresa: produzione e regia dovevano puntare su una giovane che rappresentasse bene, nella prima parte un’insicura adolescente, nella seconda una guerriera a tutti gli effetti.
Vinse le audizioni Linda Hamilton, perfetta sintesi delle due personalità, e due scene lo confermano: la prima mostra Sarah intenta a vestirsi, insieme all’amica, prima di uscire con un ragazzo.
Cura ogni minimo dettaglio, è piena di aspettative e la sua felicità mostra il suo lato più teenager, sembra quasi una school girl al primo appuntamento.. che, fra le altre cose, non ci sarà mai perchè il ragazzo le darà “buca”; la seconda scena vede la ragazza faccia a faccia con il Terminator.
Kyle è ferito e sembra non avere le forze per continuare a scappare dal T-800: “Alzati soldato!!..” è ciò che urla Sarah, trascinando via il protagonista e dimostrando che la metamorfosi è compiuta.
Facciamo un altro salto indietro.
Abbiamo detto che il ruolo di eroe buono della storia era stato affidato a Schwarzy e che ci fu un cambio dell’ultimo minuto.
Il vuoto creato da questa sostituzione venne colmato con la scelta di Michael Biehn, conosciuto con il film Grease. Il suo non è un personaggio semplice.
Venuto dal futuro, doveva interpretare un doppio ruolo: il salvatore e l’uomo incapace di adattarsi a quel mondo, a lui estraneo.
Avete poi tutti in mente la scena in cui T-800 entra nel distretto di polizia per cercare Sarah??..
Sì, proprio quella che si conclude con l’entrata trionfale del buon vecchio Arnold che, al volante di una macchina, sfonda porte, muri , vetri.
Prima di tanta epicità, c’è un piccolo dialogo fra un agente e il Terminator.
In Italia i doppiatori hanno tradotto il famosissimo “I’ll be back” (tornerò) con “aspetto fuori”.
Dunque, preso atto di ciò che succederà dopo, il senso ironico della battuta rimane intatto, ma cambia il punto di vista: nella versione originale è il regista che “mette in bocca” delle parole al robot, per rendere le immagini successive divertenti.
Mentre, con il doppiaggio nostrano, sembra quasi che sia il Terminator stesso a fare dell’ironia, perdendo quell’identità di ‘macchina’ che lo rende indifferente, freddo e costruito unicamente per eseguire degli obiettivi.
Infine, la morte del Terminator può anche sembrare un happy ending, ma in realtà il destino era già stato scritto, come era scritto che Kyle tornasse indietro, come era scritto che incontrasse Sarah, come era scritto che se ne innamorasse, come forse era scritto che ne dovessi parlare io, proprio in questo blog..